A causa dei ripetuti incendi, la vegetazione è caratterizzata da molte specie vegetali resistenti al fuoco come la sughera, o con una germinazione che è persino favorita dal passaggio di un incendio (sono pirofite, per esempio, le piante del genere Tuberaria) o, ancora, con una buona velocità di ripresa vegetativa dopo gli incendi, come il Leccio. Anche le specie animali si sono adattate a vivere in svariati habitat e sono in grado di ricolonizzare rapidamente aree bruciate di recente.
Tuttavia, la frequenza degli incendi aumenta a causa della presenza antropica (cioè dell’uomo). Gli incendi causati dall’uomo possono essere di origine dolosa (incendi appiccati volontariamente), oppure causati dalla disattenzione (una sigaretta gettata accesa, falò non completamente spenti, ecc.). Gli incendi distruggono intere aree ricoperte di boschi e sono pericolosi per l’uomo e gli animali.
In Italia, ogni anno, si contano migliaia di incendi: nel 2000 si sono verificati complessivamente 8.595 incendi, che hanno devastato una superficie totale di 114.648 ettari, di cui 58.234 ricoperte da boschi; negli ultimi dieci anni 700.000 ettari di bosco sono stati compromessi dagli incendi (con un picco di 115.000 ettari nel 1993).
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