La sughera
Le foreste di sughere sono strettamente legate alle condizioni climatiche di alcune aree mediterranee. Queste foreste sono caratterizzate da popolamenti sparsi che formano sistemi agro-silvo-pastorali con grande ricchezza floristica e faunistica. In particolare la flora spontanea, molto ricca di piante aromatiche e medicinali, può aumentare il valore delle sughere. Molte specie vegetali che crescono in questa foresta, a causa della loro varietà e del lungo periodo di fioritura, sono un ottimo approvvigionamento per le api. Il sughero è raccolto esclusivamente dal tronco e la sua produzione si è espansa significativamente negli ultimi anni, infatti le nuove foreste di sughere raggiungono quasi i 120.000 ettari.
L’olivo
L’olivo, probabilmente nativo della Siria, fu introdotto in Asia minore, Egitto, Grecia, Italia e altri paesi della regione mediterranea. L’uomo, con le sue coltivazioni, ha aumentato significativamente la distribuzione geografica di questa pianta, che oramai si estende dal centro-sud della Francia alle zone presahariane. La specie mediterranea, Olea europea, è distinta in due sottospecie, l’oleastro od olivo selvatico (Olea oleaster), e l’olivo coltivato o domestico (Olea sativa). L’olivo domestico è un albero di dimensioni maggiori del selvatico, con statura in media fra i 4 e i 12 metri, ma che può raggiungere anche i 20 metri qualora le condizioni di clima e di terreno siano ottimali. Il fusto è grosso, i rami sono arrotondati, lisci e senza spine, la chioma è solitamente ben sviluppata e slanciata. I rametti dell’olivo sono flessibili e talvolta pendenti, le foglie, lanceolate, sono verdi e prive di peli nella parte superiore, bianco-lucenti in quella inferiore. I frutti dell’olivo coltivato sono grossi, polposi, ricchi di olio, ma meno numerosi che nel selvatico e sempre in numero limitato rispetto a quello dei fiori.
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