Nella parte nord-occidentale della Mongolia, ad ovest del lago Kovsgol, dove la tundra cede spazio alla fredda taiga, abita un piccolo ed antichissimo popolo nomade che trae il suo sostentamento esclusivamente dall’allevamento delle renne, un popolo che ora conta soltanto 180 individui. Il sostentamento di questo popolo è basato sulla simbiosi con i loro animali, tanto che i mongoli li hanno soprannominati Tsaatan, ovvero uomini-renna, dalle parole tang, popolo e Tsaa Buga, cervo della neve; essi, invece, si nominano Taiganà, vale a dire uomini della Taiga. La vita di questo popolo dipende, infatti, interamente dalle renne, le cui carni e latte rappresentano i principali e quasi unici alimenti. Il latte è molto nutriente: il suo contenuto di grassi è quasi quattro volte superiore al latte vaccino e fornisce 2000 calorie per litro. Esso, inoltre, mantiene parte delle vitamine ingerite dagli animali brucando. La carne, tagliata a strisce ed essiccata al sole, si conserva per poter essere consumata in qualsiasi momento, cucinata in una zuppa con acqua e burro rancido. Per poter mangiare la carne di renna, l’uomo deve officiare un rito di riappacificazione con l’anima dell’animale, sacrificato alle necessità degli uomini. Oltre alla carne si utilizza la pelle dell’animale per la fabbricazione di calzature e copricapo; le corna vengono utilizzate come preziosa merce di baratto per procurarsi le poche altre cose delle quali gli Tsaatan abbisognano: tè, farina, utensili e munizioni. Dalla metà degli anni ‘90, la vita e la cultura di questo piccolo popolo sono in serio pericolo di estinzione. Una forma di parassitosi affligge le renne, uccidendole in breve tempo. Gli animali si sono ridotti da più di 500 capi del 1995 a meno di 300 di oggi, e l’infezione non accenna a fermarsi. Gli Tsaatan non possono più cibarsi delle carni infette degli animali per non aggravare la forma di brucellosi che affligge ormai il 40% della popolazione, ed il latte, che ormai scarseggia, deve essere lasciato per gli animali giovani. Per cercare di evitare l’estinzione di questo popolo, molte associazioni si sono attivate con un progetto che prevede l’abbattimento degli animali irrimediabilmente malati, la cura di quelli curabili, la bonifica dei terreni e l’acquisito di almeno 1000 renne per reintegrare il patrimonio zootecnico degli Tsaatan.
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