Non si conosce con certezza il numero di specie viventi sulla Terra. Alcuni studi suggeriscono che ci siano dai 10 ai 50 milioni di specie viventi e fino ad ora ne sono state classificate solo un milione e mezzo. Queste cifre, nel complesso, prendono il nome di biodiversità (diversità della vita). Il termine biodiversità è utilizzato per descrivere il numero e la varietà di organismi presenti sulla Terra. Viene definita in termini di patrimonio genetico (con riferimento alla variazione dei geni tra le specie), specie (con riferimento alla varietà delle specie in una regione) ed ecosistemi. Benché la foresta tropicale sia uno degli ambienti più degradati a causa delle attività umane nel sec. XX, mantiene uno dei valori più alti di biodiversità. Si stima che più del 50% della biodiversità della biosfera sia localizzato in questo ecosistema, che copre solo il 7% della Terra: su un solo albero in una riserva naturale peruviana sono state osservate 43 specie diverse di formiche, lo stesso numero presente in tutta la Gran Bretagna. In 10 aree di foresta da 1 ettaro, selezionati a caso nel Borneo, si sono contate 700 specie di alberi, circa lo stesso numero presente in tutto il Nord America. In un territorio grande solo la metà di San Francisco ci sono 545 specie di uccelli, 100 specie di libellule, 729 specie di farfalle. La spiccata varietà di molte specie animali, quali ad esempio gli uccelli, può essere parzialmente spiegata dal fatto che ogni singola sottospecie tende ad abitare in uno specifico strato della foresta. Nell’arco di alcune centinaia di milioni di anni, si sono verificate 5 diverse estinzioni di massa, di cui la più famosa è sicuramente quella dei dinosauri, avvenuta circa 65 milioni di anni fa. Oggi stiamo assistendo ad una scomparsa di specie graduale ma costante, causata dall’uomo, che procede ad un ritmo stimato nettamente superiore a quello naturale.
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