Durante l’era glaciale, nel Nord America, poiché non era presente nessuna catena di montagne in grado di fermare l’avanzamento dei ghiacci, (infatti, le catene principali, le Montagne Rocciose e gli Appalachi, decorrono con direzione nord-sud) questi ultimi avanzarono verso sud, provocando la ritirata delle foreste temperate. In Europa invece, le Alpi e i Pirenei impedirono l’avanzata dei ghiacciai contrastando la ritirata delle foreste da nord a sud. Comunque, molte specie di piante subirono un arresto nella loro diffusione a causa della incalzante avanzata dei ghiacciai, fino ad arrivare all’estinzione. Le foreste cinesi non subirono l’avanzamento dei ghiacci e le conseguenze dell’era glaciale, mantenendo così un numero di specie vegetali ancora più elevato rispetto a quelle europee. Probabilmente le foreste orientali asiatiche ed europee, un tempo, formavano una cintura continua; ancora adesso, infatti, alcune specie di alberi sono comuni in entrambe le aree. Ne è esempio il noce del Caucaso, di cui oggi si conoscono nel mondo 8 varietà, 7 delle quali sono in Cina e in Giappone e l’ottava nel prolungamento verso il Caspio del bioma della foresta temperata dell’Iran. Prima dell’era glaciale, questo albero era molto diffuso in tutte le foreste decidue d’Europa, come è dimostrato dal ritrovamento di polline fossile. In seguito alle glaciazioni, il noce del Caucaso divenne raro in Occidente, sopravvivendo solo nelle foreste decidue dell’Iran e costituendo una sorta di collegamento con la flora delle foreste temperate nell’Estremo Oriente.
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