In questo ecosistema ostile l’insediamento umano è legato anche allo sfruttamento delle risorse minerarie: dall’oro ai diamanti, dal petrolio a molti minerali. Già nel periodo tolemaico, nell’antico Egitto, gli schiavi faticavano senza interruzione per estrarre l’oro dal quarzo, utilizzando rudimentali strumenti di pietra. Ancora oggi, una vasta fetta del deserto della Namibia e del Sud Africa è sfruttata per l’estrazione di diamanti. A testimoniare quest’attività, rimane l’ex città mineraria di Kolmanskop, oggi una vera e propria città fantasma al confine con questa zona proibita. Venne fondata attorno al 1920 a seguito del ritrovamento di diamanti, crebbe rapidamente fino a diventare un importante centro lavorativo e residenziale della zona e venne completamente abbandonata nel 1956. Oggi la sabbia ha invaso alcune case entrando dalle finestre, sbarrando le porte e sfondando i tetti, e solo alcune abitazioni sono mantenute in buone condizioni e perfettamente arredate, a raccontare come l’uomo ha vissuto in questo luogo. Il Sud Africa e’ il più importante produttore di diamanti del continente Africano. In questa zona, i diamanti si ritrovano principalmente in rocce ignee, come i camini kimberlitici, che furono scoperti per la prima volta nel 1869. Il più grande diamante mai trovato, il Cullinan (3.106 carati - nella foto), e molte altre importantissime gemme sono state estratte proprio in Sud Africa. Per notizie riguardanti al petrolio, si rimanda alla sezione ad esso dedicata.
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