- alta biodiversità animale e vegetale
- alberi sempreverdi
- sottobosco buio e spoglio, intervallato da radure
- scarsità di lettiera (materiale organico che si deposita sul suolo)
- abbondanza di liane ed epifite (cioè piante che vivono su altre piante senza esserne parassita) legnose ed erbacee
- presenza di rampicanti “strangolatori” (es. Ficus spp.)
- presenza di “buttresses” (cioè larghe costole alate che si trovano alla base dei tronchi) e radici a “trampoli” negli alberi che vivono in zone spesso allagate
Le chiome degli alberi sono molto vicine tra di loro e formano una volta molto fitta. Solo 1% circa della luce che colpisce la volta arriva al suolo e, per questo motivo, gli strati bassi sono troppo bui perché possa svilupparsi il fogliame; per questo il sottobosco è praticamente assente. Le specie erbacee, in particolare, sono pochissime. Salendo nello strato che va da 1 a 20 metri dal suolo, si trova una luminosità ancora modesta (circa il 5%), un’elevata umidità e completa mancanza di vento. Sono rare, quindi, le piante con impollinazione anemogama, cioè che avviene grazie al vento. I fiori risultano molto vistosi e profumati, così da poter essere impollinati da insetti, uccelli o pipistrelli. In molti casi si trovano piante che presentano la caulifloria, che significa “fiore sul caule”, cioè sul fusto. I fiori in questo caso, infatti, sbocciano direttamente dal tronco nudo e non dalle foglie, in modo da risultare molto più visibili. Un esempio di questo fenomeno particolare è l’albero del cacao, i cui fiori, attaccati al tronco, diventano grandi frutti che vengono raccolti da scimmie e roditori e mangiati lontano. Questi animali si nutrono della polpa del frutto e abbandonano i semi (una cinquantina circa per ogni frutto di cacao) favorendo così la diffusione della pianta. In questo ecosistema le foglie sono più o meno grandi e ovali, ma quasi sempre finiscono con una punta piegata verso il basso, chiamata drip-tip o punta di sgocciolamento, che favorisce la veloce eliminazione dell’acqua delle piogge. In fatti, l’umidità prolungata è dannosa per le foglie perché favorisce la crescita di epifille (in genere muschi, licheni, alghe e muffe che vivono sulla superficie delle foglie). La maggior parte delle piante di questo ecosistema è alta circa 30-40 metri (quanto un edificio di 12 piani). Il tronco di queste piante è dritto come una colonna fino a 20 metri e poi si ramifica improvvisamente formando una corona di foglie. Le foglie che si trovano sulla volta sono in piena luce, con non molta umidità e con la presenza di vento: queste foglie quindi sono abbastanza piccole e non presentano le punte di sgocciolamento.
FONTE1
FONTE2