La barriera corallina, chiamata anche “reef”, costituisce uno degli ecosistemi più ricchi di specie dell’intero pianeta. E’ un’estesa e imponente formazione calcarea di origine animale dai mille colori e dalle svariate forme. I responsabili di questo complesso bioma sono gli antozoi madrepori, conosciuti con il nome di “coralli costruttori”. I coralli o madrepore sono costituiti da piccoli polipi di dimensioni variabili (da pochi millimetri ad alcuni centimetri), circondati da un calice calcareo detto “corallite” che presenta forma differente nelle diverse specie. All’interno di ogni polipo vivono delle alghe unicellulari chiamate “zooxantelle”, che conferiscono una colorazione bruno-verdastra. Questa particolare associazione è detta “simbiosi mutualistica”, il che significa che entrambe le specie hanno un vantaggio nel vivere insieme. Le alghe infatti, grazie alla fotosintesi clorofilliana, forniscono al polipo energia sotto forma di zuccheri, producono ossigeno ed eliminano anidride carbonica (che potrebbe formare acido carbonico e danneggiare lo scheletro calcareo dei polipi). In cambio, il polipo offre protezione alle microscopiche e numerosissime alghe ospiti. Ogni centimetro quadrato di madrepora arriva a contenere circa un milione di alghe zooxantelle. Le barriere coralline sono costituite dal carbonato di calcio (CaCO3) utilizzato dai polipi dei coralli per edificare la propria struttura di sostegno; i polipi assorbono questa sostanza dal mare e la fissano allo scheletro esterno. Le formazioni coralline si sviluppano in massima parte tra la superficie dell’acqua e i trenta metri di profondità. Sono tre le condizioni ambientali necessarie al suo sviluppo:
FONTE
- la temperatura media dell’acqua durante l’inverno deve essere sempre maggiore di 20°C
- la salinità deve rimanere costante
- deve essere assicurata la presenza di molta luce
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