Secondo un nuovo studio, l'annoso scontro fra la specie invasiva (grigia) e quella autoctona si è allargato all'Appennino Umbro. Stavolta però gli invasori non arrivano dagli USA, ma dal Piemonte.
A sinistra, Sciurus carolinensis (grigio), a destra, Sciuris vulgaris (rosso)
Una nuova popolazione di scoiattolo grigio americano si sta diffondendo sull’Appennino Umbro, intorno a Perugia, mettendo a rischio le sottospecie endemiche di scoiattolo rosso dell’Italia peninsulare. È quanto afferma uno studio pubblicato questa settimana su Biological Invasions.
Secondo questo studio, la velocità di diffusione di questa specie, considerata una delle cento peggiori specie invasive conosciute, sarebbe al momento lenta, ma gli autori (tra cui chi scrive questo articolo) non escludono che in futuro nuovi rilasci o adattamenti genetici potrebbero portare a una crescita esponenziale della popolazione.
Cattura illegale
La popolazione deriva da un rilascio accidentale, occorso poco più di una decina di anni fa, di sette individui che erano stati regolarmente acquistati da un parco divertimenti della zona da un rivenditore autorizzato. Le analisi genetiche hanno tuttavia rivelato che gli scoiattoli in questione non sono stati importati dal loro areale naturale - la parte orientale degli Stati Uniti - ma dal Piemonte, un’area dove questi scoiattoli furono importati nel 1948 e dopo circa vent’anni di stasi cominciarono una rapida ondata espansiva tutt’ora in corso.
In Italia la cattura di questi animali è sempre stata illegale; lo studio quindi dimostra che nei circuiti degli allevatori e rivenditori di animali da compagnia le cose non funzionano come dovrebbero e controlli più severi sarebbero indispensabili per impedire la cattura, vendita e rilascio illegale di specie selvatiche invasive come scoiattoli esotici, pappagallini e altre specie considerate ornamentali.
Rossi in declino?
Intorno a Perugia gli scoiattoli rossi sono ancora presenti ma tra il 2010 e il 2012 ne sono stati catturati solo 10 dai ricercatori, contro quasi 80 scoiattoli grigi. In mancanza di dati demografici precedenti è impossibile affermare con certezza un declino della popolazione dei rossi, come è avvenuto sia in Gran Bretagna che in Piemonte, ma guardando le mappe di espansione ci si rende conto che le catture degli scoiattoli rossi sono avvenute tutte nell’area periferica della zona dominata dagli scoiattoli grigi: intorno all’area di rilascio sembrerebbe non ce ne siano più.
Questo studio quindi rivela da un lato la necessità di controllare – e possibilmente eradicare finché si è in tempo – questa nuova popolazione di scoiattolo grigio, prima che si espanda al punto da compromettere le due sottospecie italiane di scoiattolo rosso peninsulare; dall’altro sottolinea la cruciale necessità di aumentare I controlli per valutare la provenienza degli animali esotici venduti come animali da compagnia (ricordando però che dal 2013 è illegale in tutta Europa vendere scoiattoli grigi americani). Una maggiore educazione ambientale dei cittadini sarebbe anche determinante, per fare in modo che questi rilasci sconsiderati (e illegali) non accadano più.
FONTE
Una nuova popolazione di scoiattolo grigio americano si sta diffondendo sull’Appennino Umbro, intorno a Perugia, mettendo a rischio le sottospecie endemiche di scoiattolo rosso dell’Italia peninsulare. È quanto afferma uno studio pubblicato questa settimana su Biological Invasions.
Secondo questo studio, la velocità di diffusione di questa specie, considerata una delle cento peggiori specie invasive conosciute, sarebbe al momento lenta, ma gli autori (tra cui chi scrive questo articolo) non escludono che in futuro nuovi rilasci o adattamenti genetici potrebbero portare a una crescita esponenziale della popolazione.
Cattura illegale
La popolazione deriva da un rilascio accidentale, occorso poco più di una decina di anni fa, di sette individui che erano stati regolarmente acquistati da un parco divertimenti della zona da un rivenditore autorizzato. Le analisi genetiche hanno tuttavia rivelato che gli scoiattoli in questione non sono stati importati dal loro areale naturale - la parte orientale degli Stati Uniti - ma dal Piemonte, un’area dove questi scoiattoli furono importati nel 1948 e dopo circa vent’anni di stasi cominciarono una rapida ondata espansiva tutt’ora in corso.
In Italia la cattura di questi animali è sempre stata illegale; lo studio quindi dimostra che nei circuiti degli allevatori e rivenditori di animali da compagnia le cose non funzionano come dovrebbero e controlli più severi sarebbero indispensabili per impedire la cattura, vendita e rilascio illegale di specie selvatiche invasive come scoiattoli esotici, pappagallini e altre specie considerate ornamentali.
Rossi in declino?
Intorno a Perugia gli scoiattoli rossi sono ancora presenti ma tra il 2010 e il 2012 ne sono stati catturati solo 10 dai ricercatori, contro quasi 80 scoiattoli grigi. In mancanza di dati demografici precedenti è impossibile affermare con certezza un declino della popolazione dei rossi, come è avvenuto sia in Gran Bretagna che in Piemonte, ma guardando le mappe di espansione ci si rende conto che le catture degli scoiattoli rossi sono avvenute tutte nell’area periferica della zona dominata dagli scoiattoli grigi: intorno all’area di rilascio sembrerebbe non ce ne siano più.
Questo studio quindi rivela da un lato la necessità di controllare – e possibilmente eradicare finché si è in tempo – questa nuova popolazione di scoiattolo grigio, prima che si espanda al punto da compromettere le due sottospecie italiane di scoiattolo rosso peninsulare; dall’altro sottolinea la cruciale necessità di aumentare I controlli per valutare la provenienza degli animali esotici venduti come animali da compagnia (ricordando però che dal 2013 è illegale in tutta Europa vendere scoiattoli grigi americani). Una maggiore educazione ambientale dei cittadini sarebbe anche determinante, per fare in modo che questi rilasci sconsiderati (e illegali) non accadano più.
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