Lo tiene a cavallo del proprio dorso, vicino alla superficie, come per aiutarlo a respirare. Ma al suo cucciolo non serve più: è già morto probabilmente da qualche giorno.
Sta facendo il giro del mondo questo video di una mamma tursiope (Tursiops truncatus) che trasporta il corpo del figlio morto davanti agli sguardi commossi di alcuni turisti, durante un "Whale Watching Safari" a Dana Point, in California.
Il piccolo se ne è andato da tempo, a giudicare dall'aspetto delle sue carni, e intorno alla madre avvilita si sono radunati altri cetacei, che sembrano proteggerne il dolore.
La scena filmata per dolphinsafari.com non è nuova agli scienziati: è stata già osservata alcune volte, ed è spesso interpretata come la reazione a una morte improvvisa: quando l'agonia di un esemplare dura più a lungo, il branco ha, al contrario, il tempo di "prepararsi" e abbandona la scena poco dopo che il defunto è sprofondato in acqua.
Del resto gli elefanti organizzano per i loro morti una vera e propria veglia funebre, radunandosi intorno al corpo del compare e toccandolo a turno con la proboscide, con gli occhi e le orecchie mogi per il dolore. Anche le ossa degli animali deceduti costituiscono un oggetto di interesse, con gli elefanti che tornano più volte a ispezionarle, quasi per accertarsi che quell'esemplare non tornerà più.
Ma è forse quando si parla delle grandi scimmie che si osservano i comportamenti più sorprendenti. Come nel caso di Dorothy, una femmina di scimpanzé morta nel 2008, all'età di 40 anni, presso il Sanaga-Yong Chimpanzee Rescue Centre, in Camerun. Il primate era molto popolare e gli altri membri del gruppo, mentre il suo feretro veniva trasportato verso il luogo di sepoltura, si sono radunati in massa vicino alla rete, abbracciandosi e rimanendo in silenziosa contemplazione dell'amica (cosa abbastanza insolita per questi animali, normalmente rumorosi). Il video dell'episodio rimanda all'atmosfera di un "funerale" così come lo conosciamo noi.