FOTOGALLERIA Un grazioso parente del procione, un anemone che ama il ghiaccio e una vespa che sembra un cotton fioc con le ciglia. Sono solo alcune delle straordinarie specie scoperte e descritte per la prima volta lo scorso anno.
Quarant'anni fa, l'olinguito Ringerl ( foto 1 ) ha avuto qualche problema, affrontando appuntamenti combinati uno più fallimentare dell'altro. Perché? Non si trattava neanche di maschi della sua stessa specie. Si è potuto rimediare solamente lo scorso anno, quando la sua specie -un procione che vive solamente nella foresta nebulosa di Colombia ed Ecuador- è stata identificata come nuova e chiamata Bassaricyon neblina. Si tratta del primo mammifero carnivoro descritto nell'Emisfero Occidentale in 35 anni.
Questa scoperta è valsa all'olinguito una posizione di rilievo nella top ten delle nuove specie del 2014, pubblicata dallo State University of New York's College of Environmental Science and Forestry's International Institute for Species Exploration (SUNY-ESF).
La lista di quest'anno include una serie di creature sorprendenti, degne di nota per la loro stranezza, peculiarità e lentezza. Ad esempio: un nuovo anemone marino, Edwardsiella andrillae, scoperto accidentalmente da un team di geologi che stava testando un robot sottomarino. Cresce a testa in giù dentro i cunicoli della barriera di Ross, con una ventina di tentacoli che penzolano nell'acqua. È la prima specie di anemone conosciuta che cresce all'interno del ghiaccio.
C'è anche una nuova specie di evanescenti gamberi, lunghi da due a tre millimetri e trovati in una grotta dell'isola di Santa Catelina, al largo della California. Si chiamano Liropus minusculus e pare trascorrano la vita a litigare tra loro. In ogni caso pare siano anche delle ottime madri. Poi c'è un geco dall'aspetto fiero, ( foto 2 ) molto abile nei camuffamenti e lungo circa 11,5 centimetri. Il Saltuarius eximius vanta una coda strana, piatta e larga che ricorda una foglia o un lichene. È stato scoperto durante una spedizione finanziata dal National Geographic Expeditions Council, e vive in un'isolata foresta pluviale a Cape Melville.
Quentin Wheeler, presidente del SUNY-ESF, fondatore e direttore dell'International Institute for Species Exploration, spiega che queste specie rappresentano un minuscolo frammento di quelle ancora da scoprire. Probabilmente esistono 12 milioni di specie tra piante, animali e funghi -circa 50 milioni se si considerano anche i batteri e i microbi, gli Archea- e ne abbiamo scoperti e descritti meno di due.
“Non abbiamo più aumentato il tasso di scoperta e descrizione delle specie dalla Seconda Guerra Mondiale in poi”, commenta Wheeler. “Siamo più o meno fermi a 17.000, 18.000 specie l'anno. Considerati i progressi tecnologici delle ultime decadi, lo trovo inaccettabile. Potremmo facilmente lavorare su un altro ordine di grandezza”. Per di più, aggiunge, l'influenza antropica sugli habitat naturali, la deforestazione, l'inquinamento e il cambiamento climatico hanno causato l'estinzione di alcune specie prima ancora che potessimo descriverle. Secondo un recente studio pubblicato su Science, di questo passo sulla Terra si raggiungerà la condizione di estinzione di massa (con la perdita del 75% o più delle specie animali e vegetali) entro i prossimi 300 anni.
Quando è successo l'ultima volta? 65 milioni di anni fa, quando un asteroide ha colpito la Terra e ucciso tutti i dinosauri. “Alcuni diranno 'la Terra si è ripresa in quella circostanza, e al giorno d'oggi è un luogo molto differente. E piacevole'”, commenta Wheeler. “Ed è vero. Il problema è che ci sono volute decine di migliaia di anni. E non è stato propriamente un bel posto in cui vivere, in quelle decine di migliaia di anni”.
Anche la chiocciola terrestre Zospeum tholussum, ( foto 4 ) che vive a 914 metri di profondità in una caverna della Croazia, è nella top ten delle nuove specie e potrebbe aver stabilito un inquietante record: si muove di soli pochi millimetri a settimana. Quando vivi al buio e così al di sotto della superficie terrestre, la velocità probabilmente non è poi così importante.
La biodiversità del pianeta lascia spesso senza parole. Tra le altre specie della top ten di quest'anno c'è anche un protista gigante (cinque centimetri), il foraminifero agglutinato Spiculosiphon oceana, che salda il proprio scheletro usando colla organica e i resti delle spicole delle spugne silicee. Una volta completato il lavoro, questa specie somiglia a una sorta di spugna carnivora. E si comporta come tale: impala il placton sulla sua dimora puntuta e fa scivolare parte del suo corpo attraverso i fori dell'”armatura” per nutrirsene.
Tra le nuove specie c'è anche una vespa parassita (lunga 250 micrometri) che viene chiamata fairy fly. Il suo nome è Tinkerbella nana, ( foto 5 ) e le sue ali somigliano a delle ciglia incollate a un cotton fioc. Poi c'è Tersicoccus phoenicis, ( foto 3 ) un batterio che sopravvive in ambienti nei quali il cibo è virtualmente insesistente. Può sopportare raggi UV, disidratazione, trattamenti con perossido di idrogeno e condizioni simili a quelle di una camera bianca su un'astronave.
Vanno ricordate inoltre la specie Dracaena kaweesakii e il fungo Pennicillium vanoranje (che sembra arrugginito e prende il nome dal Principe di Orange della famiglia reale olandese).
FONTE
Questa scoperta è valsa all'olinguito una posizione di rilievo nella top ten delle nuove specie del 2014, pubblicata dallo State University of New York's College of Environmental Science and Forestry's International Institute for Species Exploration (SUNY-ESF).
La lista di quest'anno include una serie di creature sorprendenti, degne di nota per la loro stranezza, peculiarità e lentezza. Ad esempio: un nuovo anemone marino, Edwardsiella andrillae, scoperto accidentalmente da un team di geologi che stava testando un robot sottomarino. Cresce a testa in giù dentro i cunicoli della barriera di Ross, con una ventina di tentacoli che penzolano nell'acqua. È la prima specie di anemone conosciuta che cresce all'interno del ghiaccio.
C'è anche una nuova specie di evanescenti gamberi, lunghi da due a tre millimetri e trovati in una grotta dell'isola di Santa Catelina, al largo della California. Si chiamano Liropus minusculus e pare trascorrano la vita a litigare tra loro. In ogni caso pare siano anche delle ottime madri. Poi c'è un geco dall'aspetto fiero, ( foto 2 ) molto abile nei camuffamenti e lungo circa 11,5 centimetri. Il Saltuarius eximius vanta una coda strana, piatta e larga che ricorda una foglia o un lichene. È stato scoperto durante una spedizione finanziata dal National Geographic Expeditions Council, e vive in un'isolata foresta pluviale a Cape Melville.
Quentin Wheeler, presidente del SUNY-ESF, fondatore e direttore dell'International Institute for Species Exploration, spiega che queste specie rappresentano un minuscolo frammento di quelle ancora da scoprire. Probabilmente esistono 12 milioni di specie tra piante, animali e funghi -circa 50 milioni se si considerano anche i batteri e i microbi, gli Archea- e ne abbiamo scoperti e descritti meno di due.
“Non abbiamo più aumentato il tasso di scoperta e descrizione delle specie dalla Seconda Guerra Mondiale in poi”, commenta Wheeler. “Siamo più o meno fermi a 17.000, 18.000 specie l'anno. Considerati i progressi tecnologici delle ultime decadi, lo trovo inaccettabile. Potremmo facilmente lavorare su un altro ordine di grandezza”. Per di più, aggiunge, l'influenza antropica sugli habitat naturali, la deforestazione, l'inquinamento e il cambiamento climatico hanno causato l'estinzione di alcune specie prima ancora che potessimo descriverle. Secondo un recente studio pubblicato su Science, di questo passo sulla Terra si raggiungerà la condizione di estinzione di massa (con la perdita del 75% o più delle specie animali e vegetali) entro i prossimi 300 anni.
Quando è successo l'ultima volta? 65 milioni di anni fa, quando un asteroide ha colpito la Terra e ucciso tutti i dinosauri. “Alcuni diranno 'la Terra si è ripresa in quella circostanza, e al giorno d'oggi è un luogo molto differente. E piacevole'”, commenta Wheeler. “Ed è vero. Il problema è che ci sono volute decine di migliaia di anni. E non è stato propriamente un bel posto in cui vivere, in quelle decine di migliaia di anni”.
Anche la chiocciola terrestre Zospeum tholussum, ( foto 4 ) che vive a 914 metri di profondità in una caverna della Croazia, è nella top ten delle nuove specie e potrebbe aver stabilito un inquietante record: si muove di soli pochi millimetri a settimana. Quando vivi al buio e così al di sotto della superficie terrestre, la velocità probabilmente non è poi così importante.
La biodiversità del pianeta lascia spesso senza parole. Tra le altre specie della top ten di quest'anno c'è anche un protista gigante (cinque centimetri), il foraminifero agglutinato Spiculosiphon oceana, che salda il proprio scheletro usando colla organica e i resti delle spicole delle spugne silicee. Una volta completato il lavoro, questa specie somiglia a una sorta di spugna carnivora. E si comporta come tale: impala il placton sulla sua dimora puntuta e fa scivolare parte del suo corpo attraverso i fori dell'”armatura” per nutrirsene.
Tra le nuove specie c'è anche una vespa parassita (lunga 250 micrometri) che viene chiamata fairy fly. Il suo nome è Tinkerbella nana, ( foto 5 ) e le sue ali somigliano a delle ciglia incollate a un cotton fioc. Poi c'è Tersicoccus phoenicis, ( foto 3 ) un batterio che sopravvive in ambienti nei quali il cibo è virtualmente insesistente. Può sopportare raggi UV, disidratazione, trattamenti con perossido di idrogeno e condizioni simili a quelle di una camera bianca su un'astronave.
Vanno ricordate inoltre la specie Dracaena kaweesakii e il fungo Pennicillium vanoranje (che sembra arrugginito e prende il nome dal Principe di Orange della famiglia reale olandese).
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