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Sunny è un delfino davvero speciale per me. L'ho incontrato durante un soggiorno in Grecia insieme a mia sorella, stavamo esplorando i fondali marini e l'abbiamo visto avvicinarsi... Sunny ha giocato con noi quel pomeriggio e ci siamo divertite moltissimo insieme a lui. E' proprio vero che i delfini sono animali meravigliosi, insieme a Sunny ho passato un pomeriggio bellissimo e nuotando con lui ho percepito la sua allegria e la sua bontà... spero di rincontrarlo prima o poi quando tornerò in Grecia... l'ho lasciato a malincuore ed auguro a tutti gli amanti di questi animali di incontrarli come è successo a me a mia sorella... un saluto Paola.
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NON ADOTTARE UN LEVRIERO Perché rischieresti di perderti nei suoi occhi, e arriveresti tardi al lavoro per esserti ri-addormentato con lui tra le tue braccia o di sorridere come un ebete davanti al portone di casa al pensiero delle feste che ti farà al tuo ritorno. O di dimenticarti di comprare il caffè per il quale eri uscito a fare la spesa perché hai riempito il carrello di biscottini e stuzzichini per chi ti sta aspettando dietro la porta. NON ADOTTARE UN LEVRIERO Perché saresti considerato “strano” dai tuoi colleghi che dopo il lavoro si fermano al bar a bere qualcosa e tu (l’unico) rifiuti con un: devo proprio scappare… …e arrivato a casa trovi il tuo cuscino preferito sventrato, distrutto e il suo contenuto sparso per tutta la casa e invece di arrabbiarti sorridi e scuoti la testa di fronte a quella coda scodinzolante che tutto ti fa dimenticare. NON ADOTTARE UN LEVRIERO Potresti iniziare a rifiutare di uscire la sera con gli amici, perché ti rendi conto che tutto ciò di cui hai veramente bisogno è lì, disteso sul tuo divano, che ti scruta con fierezza e dolcezza. E questo i tuoi amici non lo capirebbero... NON ADOTTARE UN LEVRIERO Se vuoi un TUO cane. I levrieri non sono cani e non potranno mai essere di nessuno se non di se stessi e delle persone a cui scelgono di donarsi. NON ADOTTARE UN LEVRIERO Se non vuoi gettare la maschera e conoscere la tua identità: lui è capace di leggere nei più profondi recessi della tua anima. Il levriero è uno specchio: con le sue azioni rimanda indietro la tua immagine senza mai contaminarsi, senza mai macchiarsi. Non puoi ingannare un levriero, puoi solo essere ciò che sei, senza maschere. E questo potrebbe non piacerti! Lui ti ama per ciò che sei, nella “tua verità”… che forse ancora non conosci. NON ADOTTARE UN LEVRIERO Potresti dare importanza al silenzio. Lo sai bene, non puoi ottenere ciò che vuoi in silenzio, è importante dimostrarsi forti, intelligenti, simpatici sempre e ovunque. Le tue tante parole per un levriero non hanno significato: sono inutili suppellettili ai contenuti. Non otterrai mai il rispetto di un levriero con le tue urla o con la tua simpatia. NON ADOTTARE UN LEVRIERO Potresti imparare ad essere più vero, a dare il giusto valore alle cose. Potresti imparare a “spogliarti” del superfluo e capire che agli altri piaci ancora di più. Potresti non veder l’ora di essere a casa per accarezzare quella splendida creatura e a dire parole senza senso, e quei suoni insulsi sono talmente straripanti d’amore che il tuo cuore rischia di saltarti dal petto e non sai perché... Non rischiare di commuoverti dalla tenerezza nel semplice osservare quella splendida creatura che dorme dolcemente con la linguetta fuori e le zampine in alto con la consapevolezza che altre 1000 e 1000 splendide creature sono state meno fortunate… Non rischiare tutto questo. NON ADOTTARE UN LEVRIERO Rimani ciò che sei! Altrimenti inizieresti a chiederti come hai fatto a vivere fino ad ora senza un levriero. Grazie GACI.
FONTE STORIA DI UN AMORE, ANZI ....... DUE ! In una splendida estate di 5 anni fa ( anno 2006 ) sono entrate a far parte della nostra famiglia due piccole meravigliose creaturine: Primo ad arrivare e' stato Mirtillo ( Vilmar's Ramses ), bellissimo Angora Turco Red Tabby, con due splendidi occhi verdi identici a quelli di mamma Geisha. Due mesi dopo ecco Capriccio ( Vilmar's Rize ) , fratellastro ( padre comune il mitico Picasso ), un meraviglioso batuffolo bianco con gli occhi impari, uno azzurro come il cielo e l'altro color ambra; Mirtillo e' ciarliero e sempre in movimento, ci segue durante tutta la giornata, e con lui facciamo lunghe chiacchierate. Capriccio, piu' tranquillo e all'apparenza distaccato, quasi superbo, e' invece dolcissimo e molto sensibile, ed e' anche dotato di un incredibile appetito. Sono diversi nell'aspetto e nel carattere, ma entrambi sanno donarci amore e serenita'. Una cosa li accomuna, e non si tratta della parentela ma dell'educazione che Mamma Leni ha saputo impartire loro ; questa caratteristica ci ha dato un grande aiuto specialmente nei primi momenti di convivenza . Loro sono i nostri eterni bambini : non hanno zampe, ma manine e piedini, non miagolano ma parlano, capiscono quello che diciamo e anche noi capiamo le loro parole; ascoltano con attenzione le favole che gli raccontiamo ( Biancaneve e i sette gatti, Ali' Baba' e i quaranta gattoni,, il re Gatto, etc. ); vederli giocare insieme o dormire teneramente abbracciati fa dimenticare tutti gli eventuali problemi quotidiani. Li adoriamo e non sapremmo piu' immaginare le nostre giornate senza di loro. Spesso ci chiediamo come e' possibile aver aspettato tanto prima di far arrivare questi speciali angeli custodi. Mirtillo e Capriccio, 2 tesori 1 grande gioia. Rosella e Roberto. FONTE 12/03/12 Erano circa le venti e mi arriva una chiamata di un amico mio che mi dice di aver trovato un beagle tutto solo e smarrito in campagna, gli dico subito di portarlo a casa mia. Appena l'ho visto ho pensato subito che era stato abbandonato non avendo collare. L'ho fatto bere e ho fatto andare via il mio amico dopo averlo ringraziato e avergli detto che me ne sarei presa cura io. Dietro casa mia c'è il posteggio condominiale e sotto il portone c'è un sotto scala dove ho messo Ikaro non potendo salirlo in appartamento. Sono stata con lui fino alle ventitre e trenta circa, l'ho coccolato, gli ho dato un pezzo di pane e ho notato che rispondeva ai comandi: seduto, fermo, lo vuoi e alto (di sedere). La mattina seguente ho detto ai miei genitori che dopo aver lasciato Ikaro ad un mio amico per tutta la mattinata sarei andata a scuola ma... non sono riuscita a lasciarlo, mi sono vista con la mia amica Francesca. Ho comprato collare, guinzaglio, ciotola, scatolette e osso da rosicchiare. Siamo state tutta la mattinata in giro per la città e a pranzo non sono salita nemmeno a casa per non lasciarlo solo. Il pomeriggio sono stata di nuovo con Francesca e la sera, verso le diciannove mi chiama mio papà dicendomi che dal veterinario sotto casa mia c'era una ragazza che piangeva perchè aveva perso un beagle. Sono subito andata dal veterinario e la ragazza ha subito riconosciuto il cane. La ragazza si chiama Sonia, lei dopo aver abbracciato il suo cane mi è saltata a dosso dalla felicità e mi ha detto testuali parole "grazie,grazie, grazie mi hai ridato la vita!" Ora io e Sonia siamo diventate molto amiche, ci vediamo ogni giorno! E' una persona speciale! La voglio bene e voglio bene anche ad IKARO! FONTE Era un bellissimo cavallo sauro con la criniera e la coda biondi. Lui è stato il mio primo cavallo e quando me lo portarono via per macellarlo giurai a me stessa che errori del genere non sarebbero mai più accaduti...Infatti da un lato sono contenta di averlo conosciuto ma da un lato non l' avrei mai portato a casa con me...sapendo che prima o poi ci saremmo separati nel peggiori dei modi. Quando lo vidi per la prima volta non mi piacque subito perchè era altissimo e per me che ero bassa non andava molto bene. Però mi convinsi e lo comprai. Il giorno dopo uscimmo per fare una passeggiata, mi ricordo che lo provai a tutte le andature..era bellissimo..movimenti stupendi..ci stavo bene. Ritornai a casa e quando gli levai la sella mi accorsi che i fianchi facevano strani rumori,ma non ci feci caso e lo rimisi nella stalla. Io sono del parere che i principianti debbano avere qualcuno che li aiuti all' inizio cosi il novellino può fare esperienza nel campo. Boh io non avevo nessuno che ci capisse qualcosa o che potesse aiutarmi e a pagarne le conseguenze fu proprio il mio cavallo...se fossi stata un esperta non sarebbe successo..Il giorno dopo trovai il cavallo steso per terra che respirava malissimo, non sapendo cosa fare decisi di chiamare un esperto che mi consigliarono alcuni amici, quando finì di visitarlo mi disse che il cavallo era in condizioni pessime e che avrebbe vissuto per altri sei mesi e fu allora che mi chiese cosa volevo fare, se tenerlo fino ad allora oppure abbatterlo sul momento. Io da parte mia decisi di tenerlo non avevo nessuna intenzione di ucciderlo (immaginate i mille pensieri che avevo in quel momento nelle testa). Comunque il cavallo in quei mesi nonostante tutto sembrava stare molto meglio, infatti lo visitarono più volte al mese e gli fecero delle flebo per tirarlo un po' su. I mesi passavano e quasi mi ero dimenticata di quel brutto giorno fino a quando ebbe un' altra ricaduta stavolta molto grave...si accorsero che aveva delle malattie polmonari croniche e che purtroppo non ci fu più nulla da fare..in men che non si dica dovetti ,con lacrime amare, portare il mio cavallo al macello prima che morisse nella stalla. Fu un' esperienza terribile entrare in quei posti e rinchiuderlo lì. Non avevo neanche il coraggio di guardarlo in faccia, lo abbracciai piu volte dicendogli di stare buono, ma lui nitriva come un pazzo, aveva capito che lo avevo abbandonato.. Quella notte non riuscii nemmeno a dormire e nei mesi seguenti sentivo ancora il rimorso dentro di me. Mi sento tutt' ora in colpa e avrei voluto che finisse in un altro modo. Non dimentichero mai i suoi nitriti disperati ,mi implorava di portarlo via di li. Un anno dopo il responsabile del macello mi disse che aveva i polmoni grandi quanto uno spicchio d' aglio...ci rimasi proprio di sasso..praticamente la malattia cronica gli aveva ridotto gli organi a niente. Mi disse anche un altra cosa .... disse che la malattia era stata causata da un raffreddore non curato e che se la portava dietro da tantissimi anni ed era già grave quando lo comprai. Da questa esperienza ho capito che si deve sempre visitare un cavallo prima di prenderlo e soprattutto il venditore non deve tenere malattie nascoste..adesso dopo le superiori voglio entrare in medicina veterinaria...immaginatene voi il motivo... FONTE Pluto è arrivato per caso...il primo giorno di ferie di due anni fa, decidiamo, io e il mio compagno, di fare una passeggiata e passiamo davanti all'Hotel del Cane (il cui nome è carino ma pur sempre canile è...). Ho cominciato a puntare i piedi perchè non volevo entrare, mi hanno sempre spezzato il cuore quei musetti tristi. Ma ci siamo ritrovati dentro, accompagnati da un ragazzo molto gentile che ci ha presentato tutti gli ospiti nome per nome, con gli occhi luminosi di gioia. Ero in trance dalla tristezza e dalla gioia contemporaneamente, di vedere tutte quelle belle bestiole tutte insieme che "cantavano" a scuarciagola. Ero cosi' in trance che non ricordo come è stato ma ci siamo ritrovati con questo MERAVIGLIOSO e scodinzolante setter inglese bianco e ruggine al guinzaglio, pronti a tornare a casa. La mia prima esperienza con un cane: ero emozionatissima e allo stesso tempo impaurita perchè non sapevo cosa mi aspettasse ( a casa da mia madre ho già una gatta, trovatella, di 12 anni che è il mio amore adorato, ma è un gatto...questo cagnolone era molto più grande e ingombrante!). Il primo periodo ci ha dato un po' di problemi con i bambini e abbiamo dovuto valutare l'ipotesi di doverlo riportare alla sua vecchia casa...lui lo aveva capito ed era diventato tristissimo...non ricordo di aver mai pianto cosi' tanto in vita mia... Per fortuna l'AMORE e una brava veterinaria comportamentalista che ci ha dato alcuni consigli ci ha fatto aspettare a prendere quella terribile decisione... L'11 di agosto abbiamo festeggiato il 2° compleanno di Pluto nella nostra vita con una scorpacciata di wurstel (per un giorno si può fare!). Siccome è arrivato appunto l'11 di agosto, il giorno di san Lorenzo e delle stelle cadenti, io gli dico sempre che lui è la mia stellina luminosissima che riscalda il mio cuore e la mia vita. La sera non vedo l'ora di tornare a casa per farmelo saltare addosso dalla felicità e per riempirci di baci e la mattina, a qualunque ora, pioggia, neve, vento, buio, freddo, caldo, sonno o non sonno, appena accenna ad un abbaio io corro fuori ad aprirgli la porticina che lo porta in giardino. La mia vita è cambiata da quando c'è il mio amore grande, adorato e peloso... Ci sarebbero tante cose divertenti e buffe da raccontare, ma come capita con tutti gli amici degli animali. E' una sensazione che solo chi li ha può capire...non pensavo mai potessi perdere cosi' la testa (perchè questo è quello che è successo) per un animaletto (a parte la mia micetta,ma con un cane è diverso). Grazie Plutolino mio, amore mio adorato, di volermi cosi' bene...io ti amerò per sempre e anche un po' di più e spero che mi farari compagnia ancora per tanti e tanti anni... FONTE Ciao a tutti sono Ilaria, mi ero trasferita a Roma da poco, ma a me non piaceva lì; visto che sono napoletana, i romani mi prendevano in giro e non avevo amici. Così giunti al mio compleanno mio padre mi prese Piuma, un inseparabile (pappagallo). Per me Piuma era una sorella ed era anche l'animale preferito di mia madre poichè non sporcava. Un giorno il mio cane per gelosia buttò la gabbia a terra e si aprì, lei scappo per paura e non si fece piu' vedere. Dopo un anno mi ricordo di lei e piango. Gli animali sono un punto di amicizia e di appoggio per noi, perchè quegli occhi che mi fissavano la mattina presto mi davano gioia. Era un angelo sceso dal cielo e ringrazio questo sito per il mio sfogo! Addio Piuma FONTE Quando le nostre vite si sono incrociate, io ero solo una ragazza. Ero in quell'età in cui si ha bisogno di dimostrare affetto, ma anche di riceverlo... quindi, cosa c'è di meglio di un cane, per questo? Ma non mi sono mai piaciuti gli allevamenti che, per quanto siano buoni ed efficentissimi, fanno una cosa che non mi va giù: guadagnano denaro vendendo cuccioli come se fossero merce di scambio, e a mio parere non è giusto... Quindi mi rivolsi subito ad un canile vicino a casa. I responsabili furono gentilissimi, fecero di tutto e di più per trovare il cane che facesse per me, e alla fine... mi diedero un foglietto con scritto il numero di telefono di una delle loro volontarie, che io però non conoscevo. Telefonai e scambiai quattro chiacchiere con quella che si rivelò essere una ragazza poco più grande di me, ma con la mia stessa passione per gli animali, che era disposta a farmi venire a casa sua per vedere una cagnolina che in quel momento manteneva lei, ma che non poteva accudire a lungo. Dunque mi recai all'indirizzo che mi aveva indicato, e non me ne pentii mai... La cagnetta per cui ero andata lì, mi accolse come una vera padrona di casa: scodinzolando come se mi conoscesse da sempre, rivolgendomi continuamente degli sguardi dolcissimi che mi fecero entrare nella testa l'idea che non avrei mai abbandonato quella casa senza il cane. La ragazza e io parlammo degli ultimi particolari riguardanti l'adozione, e in quel tempo anche lei capì, pur senza una parola da parte mia, che avevo intenzione di portare a casa quella cagnolina. E, infatti, fu proprio così. I primi giorni con Nora in casa non furono facili, perchè da cucciola era una vera appassionata di dispetti, e la cosa avrebbe potuto darmi fastidio, ma in realtà non riuscivo comunque a prendermela con lei!! Comunque sia, riuscii col tempo ad impormi su quel carattere tutto pepe, e quella che ho di fronte ora è una bella meticcetta nero-focata di cinque anni... che ha lo stesso sguardo vispo della prima volta che l'ho vista... ma ora viviamo davvero in simbiosi, mi segue ovunque e il nostro è un vero rapporto di amicizia; come quello che c'è tra due persone. Nora non smette mai di sorprendermi, ed è per questo che, ai miei occhi, rimane una cucciola dolce e allegra, ma disciplinata, con il muso sempre proteso in aria per annusare quello che non conosce! Del resto, anch'io imparo sempre qualcosa su di lei, e su come vivere la vita: con semplicità e un sorriso che... più grande è, più tempo ci metterà a spegnersi... FONTE Io ho una casa in campagna, in Piemonte.Ci vado soprattutto per stare il più possibile a contatto con gli animali.Una volta facendo una passeggiata ho incontrato, dietro un grossimo recinto, il cavallo più bello della mia vita.E' uno splendido American Shetland, e la cosa che mi piace di più di lui è la sua macchiolina bianca sul suo dorso; mi ricorda molto il cavallo del cartone Spirit ed è per questo che lo chiamato Spirit. Ogni volta che lo vado a trovare io gli racconto sempre la mia giornata, i miei segreti e la cosa che mi piace di più è che quando gli racconto le mie "avventure" è come se lui mi capisse e mi ascoltasse, e gli porto sempre il suo cibo preferito: le carote. Il suo padrone è un grande amico di mio padre, e quindi me lo fa cavalcare quando voglio; mi ha detto anche che ,quando sono in campagna, lo posso accudire io. Spirit è il cavallo più bello e significativo della mia vita: non credevo mi potesse capitare una fortuna del genere!! FONTE Io ho sempre amato gli animali e in particolar modo mi piacciono i gatti, così furbi e intelligenti, ma anche coccoloni e dormiglioni, sono gli animali perfetti per una famiglia. Da tanto desideravo averne uno, e quest'anno, finalmente, sono andata a prenderlo. Ci siamo recati in un'associazione di volontarie che recuperano i gatti abbandonati e gli dedicano tutte le cure e le attenzioni di cui hanno bisogno, fino a quando vengono poi adottati da una famiglia che li sappia amare. Ancora prima di entrare siamo state sommerse da un paio di gatti neri che, poverini, vengono abbandonati per l'ignoranza delle persone. Nell'edificio c'erano tantissimi gatti: io ero andata lì con lo scopo di prendere un cucciolo di europeo. Le volontarie ci hanno fatto vedere i gatti adulti e ci hanno raccontato le loro storie. Poi ci hanno portato in una stanza dove c'era una gatta europea che... allattava i suoi cuccioli, appena nati da tre giorni. Era stata abbandonata probabilmente perchè era incinta e le volontarie avevano appena fatto in tempo a recuperarla che aveva partorito. Mi chiedo come si fa, ad essere tanto crudeli verso questi animali, pensate la sofferenza di questo singolo esemplare, che è andato incontro alle volontarie appena le ha viste. Terminata (o per meglio dire, quasi terminata) la visita, la volontaria si è ricordata di un ultima gatta, che se ne stava sola nella sua cesta in una stanza, dormicchiando. Lei era Tanja. Quando mi sono avvicinata ho incominciato ad accarezzarla e la volontaria ci ha raccontato la sua storia: era stata abbandonata in uno scatolone davanti all'associazione, insieme alle sue due cucciole di quattro mesi, in un mese d'inverno. Non si sa il motivo, forse apparteneva a una signora anziana, oppure a causa della vivacità delle sue figlie. Può darsi che era stata una gatta di strada. Una delle due è stata subito adottata, mentre l'altra, Alba, non potendo essere sterilizzata perchè ha dei problemi ai reni, avendo patito il freddo, è rimasta insieme alla mamma. Alla fine abbiamo adottato Tanja, che abbiamo chiamato Minnie. La felicità che ho provato nel vederla in casa mia! A volte, quando la guardo dormire rannicchiata sulla sua sedia, l'abbraccio e le sussurro:"Qui puoi stare al sicuro, amore mio, non ti accadrà più niente di brutto, perchè io non lo permetterò. Cos'hai vissuto in passato? Forse però diventi triste a pensarci. Beh, adesso, però puoi stare tranquilla, ci sono io con te". Si, perchè gli animali ti sanno capire e ascoltare, più degli esseri umani. E così, con l'intenzione di adottare un gatto cucciolo maschio europeo, ho adottato Minnie, una fantastica gattina di due anni, femmina. FONTE |