Il bisonte
Il bisonte è forse l’erbivoro più rappresentativo della steppa. Fino al secolo scorso ne esistevano due specie: l’europeo e il nordamericano.
Il bisonte europeo è il più grosso mammifero vivente in Europa. È ricoperto da una fitta pelliccia lanosa, ha un collo corto e robusto, la fronte bassa e larga e corna ricurve verso l’alto. Oggi il bisonte europeo è pressoché estinto, decimato dalla caccia e dalla scomparsa del suo habitat. Ne sopravvivono soltanto poche centinaia di capi. Il bisonte nordamericano è tra i mammiferi terrestri più grandi. Può superare una tonnellata di peso e 180 centimetri di altezza. Fino alla metà dell’800 immense mandrie di bisonti attraversavano le praterie del Nord America. Purtroppo, a partire dalla metà dell’800, la feroce persecuzione operata dai coloni e dai cacciatori bianchi ha portato questo maestoso animale sull’orlo dell’estinzione. Oggi la specie è in ripresa grazie ai programmi di protezione e all’istituzione di vaste aree protette.
Tra i grandi erbivori vivono molte specie di piccoli mammiferi che, per fuggire ai predatori, scavano profondi tunnel sotterranei. In sud America si trovano diverse specie di roditori: le cavie, oggi apprezzate come animali da compagnia, le viscacce, e i tuco-tuco, simili a grossi criceti. Le attività di scavo di questi roditori rimescolano continuamente i vari strati di suolo contribuendo all’aerazione del terreno e alla riduzione della concentrazione di sali minerali sulla superficie. Nelle steppe nordamericane si trovano i cani della prateria, roditori organizzati in complesse comunità che vivono in vere città scavate sottoterra. I cani della prateria hanno una vita sociale molto complessa e comunicano mediante un linguaggio articolato fatto di gesti e di richiami. Alcuni individui restano di guardia intorno alle entrate delle tane, mentre altri si occupano dei piccoli: al minimo accenno di pericolo le sentinelle lanciano grida di allarme e tutta la comunità si nasconde nei cunicoli. I cani della prateria brucano completamente l’erba intorno alla colonia per impedire ai predatori di avvicinarsi senza essere visti. Nelle steppe dell’Asia vivono lo yak, il muflone, e l’onagro o asino selvatico. Tra i piccoli mammiferi asiatici si ricordano il souslik, l’equivalente asiatico del cane della prateria, e il criceto comune.
Altri piccoli animali della steppa
Nascosti tra le erbe prosperano molte specie di insetti, soprattutto cavallette, coleotteri e farfalle che rivestono l’importante ruolo di impollinatori. Sono numerosi anche i rettili, come i serpenti a sonagli del Nord America. La grande quantità di erbivori e di animali di piccola taglia richiama diverse specie di predatori. Il lupo in Europa e Asia e il coyote in Nord America predano animali di grossa taglia mentre le volpi, le donnole, i tassi, gli ermellini e i gatti polari catturano piccole prede. Anche gli uccelli rapaci sono abituali frequentatori delle praterie: la vista acuta consente loro di scovare le prede a grande distanza in un territorio pressoché privo di nascondigli.
In Australia la steppa ricopre quasi la metà dell’interno del continente. Il tipico abitante della steppa australiana è il canguro, ma esistono numerose altre specie di marsupiali, come l’opossum e il wombato, simile a un piccolo orso. Diversi uccelli australiani hanno perso la capacità di volare: l’emù e il casuario sono di grandi dimensioni e, come gli struzzi africani, sono ottimi corridori. Il kiwi è un piccolo uccello notturno incapace di volare; si nutre degli invertebrati che trova nel terreno grazie all’olfatto e all’udito. In Australia vivono rettili impressionanti, come il varano, la lucertola dal collare e il moloch, una sorta di iguana lunga 20 centimetri con il corpo ricoperto di spine. L’uomo ha introdotto animali che non appartenevano alla fauna tipica dell’Australia come i conigli, i topi e i cani. I dingo, cani inselvatichiti, hanno sostituito il lupo marsupiale (il tilacino) occupandone la nicchia ecologica.
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